Come scegliere olio cambio automatico. Una guida per la qualità

Come scegliere olio cambio automatico Additivi Blue

Come scegliere olio cambio automatico? La domanda è molto pertinente, visto il mercato italiano del settore. Stiamo vivendo, infatti, una situazione anomala per quanto riguarda questo prodotto. Molti marchi in vendita, infatti, spesso non sono nemmeno dei produttori. I brand appartengono a commercianti che creano un nome, offrendo competenze inesistenti con prezzi al di sotto della norma.

Come scegliere olio cambio automatico tra le diverse etichette

Il cliente o il meccanico che non ha la competenza (spesso inesistente anche tra chi ripara i cambi automatici da molti anni) è attratto dal prezzo più basso. La sua valutazione, quindi, si basa sul costo. Il cliente, però, dovrebbe chiedersi “quanto vale quel lubrificante?”.

Total, Erg, Elf, Tamoil non vendono, per esempio, oli per cambi automatici. I grandi marchi offrono solo oli “Dexron III”. Il gruppo Mobil non ha proprio la produzione di oli ATF. L’ATF LT71141, un tipo di olio,  si importa dalla Germania (controllare le etichette su un fusto). I cataloghi delle grandi firme non spiegano dettagli particolari dei prodotti in vendita. Questo aspetto è importante. Emerge, infatti, che i colossi del settore non sono attrezzati con tutte le tipologie di olio per cambi manuali e cambi automatici.

E i brand più piccoli? Nei loro cataloghi è contemplata una lista di oli completa? Hanno esperienza nel campo?

Attenzione all’origine del brand dell’olio

Dietro molti brand conosciuti si nasconde, quindi, una pura operazione commerciale. L’operazione eseguita da questi marchi è la seguente. Essi acquistano oli per fare profitto, senza badare alla qualità. Non riescono, inoltre, a garantire alcuna esperienza specifica.

Come scegliere olio cambio automatico? Il primo elemento da osservare è l’etichetta. Dietro il marchio chi c’è? Un vero produttore o solo una azienda commerciale? La tracciabilità del prodotto è, dunque, fondamentale. Quando si leggono le sigle MADE IN EU (made in Europa) la diffidenza deve essere elevata. La dicitura, infatti, nasconde spesso l’esatta provenienza dell’olio.
Per essere affidabile, un prodotto dovrebbe indicare il Paese di produzione con la sede dello stabilimento. Questo sia in etichetta, che nella scheda tecnica. Lo scopo è capire la serietà dell’Azienda produttrice.

L’importanza delle indicazioni della Casa Madre: il caso Mercedes

Quello che può accadere è che le aziende violano il capitolato Casa Madre. L’esempio che segue è lampante.

Secondo il capitolato Mercedes, gli oli per cambi automatici con specifiche MB236.20 per cambi Mercedes CVT dovrebbero essere chiari. Nel nostro caso, invece, ce n’era uno rosso. La tonalità chiara prevista è tipica per tutti i cambi CVT nuovi.

Quale conseguenza? Una qualsiasi concessionaria Mercedes potrebbe obbligare la sostituzione dell’olio, poiché non ha l’idoneità.

Sfatare luoghi comuni su Dexron III

Uno dei luoghi comuni tra i colleghi è che il prodotto “Dexron III” vada bene per tutti i cambi automatici. Questo, in realtà, è falso. Innanzitutto, è bene spiegare che il gruppo “Dexron III” contiene tre tipi di prodotti. Esiste Dexron III GM, per cambi GM. Poi c’è Dexron III G. Infine Dexron III H, valido cambi di altro genere. All’apparenza sono uguali. Invece, in un confronto delle schede tecniche, emergono valori diversi.

Dexron VI non è efficace come olio per cambio

Nel chiederci come scegliere olio cambio automatico, è bene soffermarsi su un altro concetto falso. Si crede, infatti, che
un Dexron VI abbia un’azione positiva. La verità è tutto il contrario.

Dexron VI può essere supportato dal cambio ma non offre prestazioni ottimali come olio per il cambio. Questo, infatti, deve possedere qualità stabilite dal costruttore. Solo così potrà assolvere alle sue specifiche funzioni, quali regolare l’adesione delle frizioni per evitare anche il più piccolo slittamento. impercettibile al driver, ma testabile con la diagnosi.

Infine, la viscosità cinematica dell’olio è fondamentale per stabilire la velocità di apertura delle “valvole marce”. Quest’ultima deve rispecchiare quella stabilita dal costruttore del cambio. Solo in questo modo, quindi, viene garantita la cambiata dolce e veloce. Il comfort ottimale per il driver è, così, raggiunto.

Consigli per scelta dell’olio davvero giusto

Secondo quanto affermato finora, quindi, un olio “Multi ATF” non è possibile averlo. Questo lubrificante garantisce l’80% delle prestazioni. Il diagramma in allegato evidenzia le prestazioni oli dei produttori e le differenze dei vari lubrificanti.

Quando mettiamo un olio generico, il cambio può reagire bene, cambiando 100 giri prima o dopo. In questo caso, il driver non si accorge di nulla. Può succedere, però, che il cambio presenti delle anomalie. Il rischio è di non risolvere il problema a causa della tipologia di olio impiegata.

L’unica cosa giusta da fare, è usare lo stesso tipo di olio per cambi simili. L’unico “Multi ATF” che abbia un senso è questo. Ne consegue, quindi, che ogni cambio ha il proprio olio. Questo è un principio da seguire se il professionista vuole davvero soddisfare il cliente.

Performance dei lubrificanti ATF Additivi Blue

Perché usare l’olio per cambio idoneo

Nel nostro lavoro, ci è successo di sostituire l’olio del cambio automatico dopo 15.000/20.000 Km dal primo intervento. Siamo intervenuti, quindi, quando abbiamo sentito cattivo odore di frizione ed altri segnali, come il colore cambiato e le calamite con residui. Ecco, dunque, gli avvisi di un olio non funzionante come dovrebbe.

Mettendo l’olio giusto, il cambio rinasce. Questo spiega, dunque, come scegliere olio cambio automatico. Le problematiche legate al cambio, infatti, dipendono spesso proprio da poca manutenzione e da oli sbagliati. Il lubrificatore giusto ci consente di non smontare il cambio se ci sono piccole anomalie.

Caratteristiche dell’olio per cambio automatico

L’olio per cambi automatici può contenere almeno il 70% di olio base, dei gruppi I-II-III o IV. La base dalle migliori prestazioni è quella del gruppo IV. Questa ha un indice di viscosità molto alto ed è chiamata P.A.O. = Poli Alfa Olefine.

La base suddetta ha, però, il difetto di un costo oneroso rispetto ad altri gruppi, come il III. Inoltre, questo prodotto è un derivato del petrolio (minerale). In Italia, quindi, è gravato dalla tassa accisa, pari a € 0,78 al kg.

Gli aspetti fiscali della base olio IV

Le aziende che vendono questa base devono, inoltre, avere una speciale licenza doganale. Il sistema informatico doganale richiesto ha costi gestionali importanti. Ecco quindi spiegato perché questo tipo di olio è poco richiesto e commercializzato, anche dalle case madri.

Per avere dei prezzi più appetibili, produttori e agenti di commercio prediligono una base liberata dalla tasse. A farne le spese, però, è la qualità dell’olio.

Esperienza nel formulare il lubrificante

Come scegliere olio cambio automatico? L’ultimo suggerimento per avere chiara la risposta riguarda l’esperienza. Chi compone a livello chimico il lubrificante, infatti, deve conoscere molto bene la materia.

Se due cuochi hanno tra le mani lo stesso tipo di pesce, ma uno risulterà più buono dipende proprio dal fattore esperienza nel mestiere.

Conoscenza ed acquisita esperienza sono, dunque, fondamentali anche nel settore dei lubrificanti per cambi automatici.

Paolo Salce

Area Tecnica Prime Technology

 

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